Cos’è il Tempo di Riverbero e Come Correggerlo

Cos’è il Tempo di Riverbero e Come Correggerlo

Cos’è il Tempo di Riverbero e Come Correggerlo

Il tempo di riverbero è tra gli indicatori più importanti da prendere in considerazione per valutare il comfort acustico di un ambiente chiuso e per misurare le performance di un intervento acustico volto a limitare il “rimbombo” percepito.

Il tempo di riverbero di una stanza (in acustica rappresentato dalla lettera T), in termini approssimati, è il tempo necessario affinché un rumore generato nell’ambiente divenga impercettibile, ovvero che le onde sonore originate esauriscano la loro forza di propagazione.

Esso dipende innanzitutto dalla dimensione del locale, ma anche dalla capacità delle superfici e degli elementi al suo interno (pareti, soffitto, tende, arredi, ecc.) di riflettere o assorbire le onde sonore, rendendo così l’ambiente più o meno confortevole sotto il profilo acustico. Infatti, una stanza caratterizzata da tempi di riverbero elevati, si dice in gergo che “rimbombi”, rendendo difficile la comprensione dei suoni al suo interno.

Il riverbero, inoltre, risulta notevolmente condizionato dalle caratteristiche fisiche e ambientali della stanza nella quale ci si trova e dalle frequenze del suono generato al suo interno. Normalmente un ambiente residenziale arredato è caratterizzato da un tempo di riverbero medio pari a circa 0,5 secondi. Lo stesso ambiente, completamente vuoto, può̀ avere valori di T anche superiori a 1,5 secondi.

Indicazioni normative

Il tempo di riverbero non ha una valenza solo in ambito di comfort abitativo e di progettazione degli spazi con particolare attenzione per l’acustica, ma è spesso un fattore richiesto dalle normative vigenti in un dato Paese.

In Italia, la norma che regola il riverbero negli edifici pubblici è il DPCM 5/12/1997. Il decreto prescrive i valori limite da rispettare, che, ad esempio, sono pari a 1,2 secondi per le aule scolastiche e 2,2 secondi per le palestre. Al decreto si possono affiancare ulteriori prescrizioni definite dalla legislazione locale (ad es. regolamenti edilizi e Leggi Regionali), o eventuali richieste dei committenti nei capitolati.

Dunque, prima di effettuare interventi in ambito acustico che coinvolgono edifici pubblici, la prassi prevede che si verifichino i limiti imposti dalla normativa vigente.

Quali sono le soluzioni per correggere il riverbero?

La “correzione acustica” di un ambiente, come la definiscono i professionisti del settore, può̀ essere eseguita affiancando alla parete o al soffitto materiali o sistemi fonoassorbenti in grado di ridurre il rimbalzo delle onde sonore, limitandone così la propagazione tramite l’assorbimento della forza.

Le tre principali soluzioni sono:

  • Installazione di pannelli fonoassorbenti;
  • Realizzazione di controsoffitti o contro pareti fonoassorbenti;
  • Applicazione di intonaci fonoassorbenti.

Ogni soluzione è caratterizzata da specifiche prestazioni che variano in base alla tipologia di materiale utilizzato e al tipo di ambiente che richiede l’intervento acustico. È importante quindi rivolgersi ad un professionista capace di valutare la soluzione più adatta a seconda della problematica e delle variabili acustiche dell’area oggetto dell’intervento per ottenere risultati ottimali. Inoltre, nei casi di correzione acustica di ambienti esistenti, può̀ risultare molto utile eseguire una misurazione fonometrica prima dell’inizio dei lavori, in modo da poterla confrontare con il dato a intervento ultimato.

Fonte: a cura di Mappy Italia SpA, info@mappyitalia.com

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